Caratterizzazione di miscele pigmento-legante tramite spettroscopia micro Raman e FORS ed analisi multivariata

Autore: Balducci S. ; Tipologia: tesi di Laurea in Scienze e Materiali per la Conservazione ed il Restauro

Licenza: CreativeCommons CC BY-NC-ND 3.0 ; Anno: 2015; Lingua: italiano

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Abstract
Il presente lavoro di tesi è rivolto alla caratterizzazione e alla differenziazione di campioni che simulano stesure pittoriche tradizionali e moderne, ottenuti dal mescolamento di un pigmento di colore bianco (ossido di zinco o biacca) o blu (in alternativa tra oltremare, azzurrite e blu di ftalocianina) e di un legante di tipo proteico (tuorlo o uovo intero) o lipidico (olio di lino o olio di papavero), tramite tecniche spettroscopiche che permettono di effettuare analisi non invasive e non distruttive. Le tecniche di indagine spettroscopica utilizzate a tale scopo sono la spettroscopia micro Raman e quella FORS (Fiber Optic Reflectance Spectroscopy), metodi di indagine applicabili anche senza preparazione specifica del campione e adatti anche per analisi in situ con strumentazione portatile. I dati spettrali ottenuti in corrispondenza dei campioni analizzati sono stati sottoposti ad opportuni trattamenti matematici, rivolti sia all’ottenimento del massimo numero di informazioni inerenti la composizione materica, sia all’eliminazione di contributi derivanti dal rumore e da artefatti strumentali. Di rilevante importanza è risultato essere il calcolo della derivata prima di ogni singolo spettro, mentre l’applicazione dell’analisi multivariata per il calcolo delle componenti principali ha permesso di raggruppare i dati ottenuti sulla base delle differenze composizionali delle miscele analizzate. I risultati ottenuti hanno mostrato l’eccellente abilità dell’analisi delle componenti principali, applicata a spettri combinati in derivata prima, per la differenziazione dei modelli pittorici preparati, in accordo alla loro diversa composizione, a dimostrazione del potenziale beneficio per il riconoscimento rapido e non distruttivo dei pigmenti e dei leganti, a scopo di conservazione e restauro. Da notare anche le potenzialità offerte dal metodo per il riconoscimento e la comprensione dell’eventuale interazione specifica pigmento-legante.
 

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