Caratterizzazione di mappe cartografiche del territorio tra Modena e Bologna (XV-XVIII sec.) conservate presso l’Archivio di Stato di Modena: un approccio multianalitico non invasivo |
Autore: Debora Panini ; Tipologia: Tesi di Laurea Magistrale in Scienze per la Conservazione e il Restauro Licenza: CreativeCommons CC BY-NC-ND 3.0 ; Anno: 2016; Lingua: italiano |
Download pdf (5.819 Kb) Data di pubblicazione on-line: 22/12/2016 |
Abstract |
Oggetto di questa tesi sono sei mappe conservate presso l’Archivio di Stato di Modena, nella raccolta del Mappario Estense. Tale fondo (Vaccari, 2006) è stato creato nel XIX secolo in modo artificioso raccogliendo i migliori esempi cartografici prodotti o raccolti durante il Ducato della Famiglia Estense sia a Ferrara (1208-1598) che a Modena e Reggio Emilia dal 1452 al 1796, anno in cui il governo estense si interruppe per essere riconquistato dal 1814 al 1859 con il ramo famigliare degli Asburgo-Este. Tutti i documenti cartografici che compongono il Mappario estense risultano purtroppo privi di qualunque informazione utile a ricostruirne il contesto storico e le motivazioni che ne giustificarono la stesura. Il progetto di tesi, in particolare, è stato finalizzato soprattutto alla determinazione dei materiali utilizzati per la realizzazione di alcune di queste mappe, attraverso analisi di tipo diagnostico non invasive, per cercare di capire in che modo venissero realizzati questi documenti, che avevano uno scopo pratico, nell’arco di tempo che va dal XV al XVIII secolo d.C. L’elaborato, dunque, è diviso in due parti: la prima in cui sono riportate informazioni generali sulla mostra di cui fanno parte le mappe e approfondimenti storico-artistici (in particolare sulla mappa della “Croce Arcana” e la “Mappa delle Contese”) una descrizione dettagliata per quanto riguarda i problemi di degrado, conservazione e restauro dei materiali coinvolti (problemi che si devono affrontare ogni giorno al Laboratorio di Legatoria e Restauro dell’Archivio di Stato, presso cui ho anche svolto il mio tirocinio). La seconda parte, invece, riguarda i risultati delle indagini diagnostiche non invasive (Raman, Xrf e indagini multispettrali) eseguite in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia, in particolare con i prof. Pietro Baraldi, Paolo Zannini e Andrea Rossi. Si è deciso di scegliere proprio queste mappe per la loro particolare policromia e, quindi, adatte alla una successiva fase di analisi diagnostiche su di esse effettuate, finalizzate a determinare i materiali e la tavolozza di pigmenti di chi realizzò questi documenti. In particolare, per la loro bellezza e particolarità, sono state studiate in modo più approfondito le mappe N° 20 e 23. Per quanto riguarda le analisi diagnostiche, sono state eseguite sui documenti le indagini Raman, Xrf e quelle multispettrali (UV e IR), con lo scopo di identificare i pigmenti, i materiali e le tecniche di esecuzione. |
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